UNICI : NUOVO ALBUM DI INEDITI DI NEK PRODOTTO INSIEME AL GRANDE MAESTRO GALLARATESE LUCA CHIARAVALLI
Uscito “Unici”, il nuovo album di inediti di Filippo
Nek Neviani
a quasi due anni di distanza dal successo di “Prima di Parlare”
(certificato Platino per le vendite).
Prodotto
dallo stesso Nek e da Luca Chiaravalli, Maestro e autore musicale di Gallarate,
“Unici”
è il tredicesimo
album di inediti
dell’artista in 25
anni di carriera e contiene 11 brani,
tra cui il nuovo singolo, che dà il titolo all’album ed è già
tra i brani più trasmessi in radio, e la hit della scorsa estate
“Uno di questi giorni”.
In
“Unici” melodia ed energia convivono, i suoni elettronici si
miscelano alla forte impronta musicale di Nek che, come in passato,
ha suonato tutti gli strumenti.
L’album
è come un viaggio dentro le sfaccettature della vita che rendono
tutti noi unici, dai valori, al desiderio di evasione, senza
dimenticare un po’ di ironia nell’unico duetto presente con J-Ax.
Questa
la track list: Unici;
Differente; Questo so di me; Freud (featuring J-Ax); Uno di questi
giorni; Mia; Il giardino dell’Eden; La mia terra; Quando era ora;
In braccio; Futuro 2.0.
Nek
incontrerà i fan negli store delle principali città italiane,
questi gli appuntamenti:
il
14 ottobre a Roma, Mediaword cc Porte di Roma, h. 18.00, il 15
ottobre a Milano, Mondadori, Piazza Duomo, h. 17.00, il 16 ottobre a
Stezzano (BG), Mediaworld, cc Le Due Torri, h. 16.00, il 17 ottobre a
Torino, Trony/Coop
cc Parco Dora, h.17.30, il 18 ottobre a Marghera (VE), Mondadori
cc Nave de Vero h. 17.30, il 19 ottobre a Verona, Euronics/Iper
cc Le Corti Venete, h. 17.30, il 21 ottobre a Bari, Feltrinelli, Via
Melo, h.17.00, il 22 ottobre a Napoli, Feltrinelli, Piazza dei
Martiri, h. 16.00, il 23 ottobre a Palermo, Mondadori, Via Ruggero
Settimo, h. 16.00 e il 25 ottobre a Rimini, Mediaworld, cc Romagna
Center - Savignano sul Rubicone h. 17.00
A
luglio Nek, che ha venduto dieci milioni di dischi in tutto il mondo,
si è esibito a Los Angeles per due emozionanti serate al Microsoft
Theatre, nell’ambito del prestigioso festival di musica
latinoamericana “Reventon
2016”.
NEK
| "UNICI" | SCHEDA ALBUM
Una
miscela di melodia ed energia: questo è “Unici”, che esce a
quasi due anni da ‘Prima di parlare’, dopo 25 anni di
carriera discografica in tutto il mondo e 30 da musicista. Undici
brani, undici paesaggi emotivi. Con un utilizzo ancora più maturo,
ma non meno corposo, dell’elettronica, sull’onda di quel ‘Fatti
avanti amore’ arrivato secondo al Festival di Sanremo del 2015. “Ho
sempre cercato di essere al passo con i tempi e di evolvere senza
tradire le mie radici e le mie passioni”, dice lui. E ‘Unici’ è
una sorta di biglietto da visita di chi è oggi Filippo Neviani in
arte Nek, che ha saputo creare una cifra musicale “unica”,
mai prevedibile. Prodotto da Nek con il poliedrico Luca Chiaravalli e
poi masterizzato a Miami da Antonio Baglio, ‘Unici’ si snoda tra
elaborata costruzione armonica, complessi intrecci strumentali e
linee melodiche che rimangono impressi già al primo ascolto. Su
tutto, naturalmente, c’è la firma anche musicale di Nek che in
studio di registrazione diventa un polistrumentista curioso e
inarrestabile. “E’ una necessità personale, io in fondo sono
anche un musicista”. Stavolta suona chitarre, basso (che, non
dimentichiamolo, è il suo primo strumento), batteria e piano,
regalando alle esecuzioni un’innegabile omogeneità di suono e di
stile. Il primo singolo ‘Uno di questi giorni’ è stato una hit
dell’estate 2016 finché a settembre non è arrivato il secondo
singolo ‘Unici’ che si è subito piazzato tra i brani più
trasmessi in radio. “Una definizione per questo album? Direi
“Filippo in continua mutazione””. Una evoluzione inarrestabile
che stavolta, canzone dopo canzone, arrangiamento dopo
arrangiamento, testo dopo testo, esplora il concetto di
“vita” in tutte le sue declinazioni personali ed emotive, dal
desiderio di evasione in ‘Uno di questi giorni’ fino
all’irresistibile ironia “esistenziale” di ‘Freud’ con il
featuring di J Ax, dalla non scontata disamina dei valori in “Questo
so di me” alle metafore de “La mia terra”. “Non è
un concept album ma un viaggio pieno di energia dentro le
sfaccettature della vita che rendono tutti noi unici, proprio come la
parola slogan che dà il titolo a questo disco” annuncia lui.
Insomma, “la mia energia mi accompagna sempre” spiega,
riassumendo in poche parole il suo biglietto da visita per questa
nuova avventura.
UNICI
Un
riff sognante di tastiera. Un testo che ti lascia la gioia addosso.
L’incidere ritmato del ritornello accompagna l’ottimismo di
questo inno all’unicità della nostra vita. “Ognuno di noi è
unico e può migliorare giorno dopo giorno” dice Nek. A patto
che si riesca a notare quanti “miracoli hai di fronte” e a tenere
a mente che, metaforicamente, “c’è un inverno persino alle
Hawaii”. Il modo giusto per iniziare questo disco.
DIFFERENTE
“Il
mio amore è differente, non ha bisogno di 'per sempre'”. Una
ballad frutto di un lungo lavoro all’arrangiamento. Il testo è di
Giulia Anania che con le sue parole è riuscita a estrarre la forza
principe dell’amore, lo strumento che appiana tutti i contrasti
addirittura fino a spostare “questi anni neri”. Un piccolo
gioiello vocale di Nek dentro un’atmosfera dolce e vitale.
QUESTO
SO DI ME
Uno
dei perni del disco. L’ultimo brano registrato per ‘Unici’. E’
liberamente ispirato alla poesia Valore di Erri De Luca. Con
un’emozionante intensità interpretativa Nek (che ha firmato il
testo con Luca Chiaravalli) riflette sul valore delle nostre
sensazioni e delle nostre esperienze. “Non so dire se c’è un
valore per tutto, ma di una cosa son certo, quello che conta per me
somiglia a te”. L’amore è sempre approdo e ancoraggio.
FREUD
Ritmo
e ironia. “Fondamentalmente in questo brano Ax ed io scherziamo
sulle domande che Freud ha posto sul tavolo e che sono ancora lì
senza risposta”, spiega Nek che ritrova il suo “compagno
d’avventura" nell’ultima edizione di Amici. L’intervento
di J Ax è dirompente e divertente (“L’amore non ha un manuale
d’istruzioni”) e si incastra bene in un brano che ha tutti i
cromosomi per diventare un classico del repertorio di Nek.
UNO
DI QUESTI GIORNI
Il
biglietto da visita di Unici, primo singolo che è rimasto ai vertici
dell’airplay per tutta l’estate 2016. Nek la definisce “una
road song che rende l’idea del viaggio”. La sua voce esprime la
voglia di evasione e il ritornello molla gli ormeggi al momento
giusto. “Uno di questi giorni andiamo via, dillo pure a tutti che
non torni, cosa vuoi che sia”. L’intimità protettiva (“Cadremo
e ne verranno d’inverni, abbracciami e dormi”) e la sensualità
gioiosa (“Tu metti un bel vestito, quello giusto, quello che ti
toglierei”) convivono in uno dei brani più riconoscibili di
‘Unici’.
MIA
“Mia,
mia, per diritto d’amore o qualunque cosa sia”. Lenta e
incalzante, in una trama sonora molto vicina all’R&B, un Nek
imprevedibile celebra la “bella prigionia” dell’amore che si
manifesta anche nei momenti più innocui come “Quando cammini e
quando tremi o mentre mordi una mela e ti avvicini”. “In
amore siamo tutti posseduti e possessori allo stesso momento",
spiega Nek.
IL
GIARDINO DELL’EDEN
“La
primavera è nuda, bellezza primitiva”. Un’esplosione di energia
ad accompagnare quello che Nek definisce “un brano nel quale la
pelle parla”. E’ un elogio della passione e degli istinti che
inevitabilmente ricamano gli amori. “Ho pensato alla Primavera di
Botticelli, con la Venere nuda: ecco talvolta bisogna tornare anche
alla nudità della semplice passione”.
Il
ragazzo che più di vent’anni fa è partito da Sassuolo per
diventare una popstar celebra “la mia terra, la stella polare che
brucia”. “E’ bello avere un punto di origine ed esser felice di
tornarci, mi commuovo ogni volta che, dopo un viaggio, torno a casa”.
Un istinto che accende la voce di Nek e trasforma ‘La mia terra’
in una intima, dolcissima confessione, una metafora per descrivere la
persona amata.
QUANDO
ERA ORA
I
dilemmi esistenziali. I rimorsi e i rimpianti che sono immobili alle
nostre spalle. ‘Quando era ora’ fila spedito fino ad accendersi
nel ritornello: “Quando era ora e adesso non è più”. A ispirare
Nek, che ha scritto il testo con Andrea Bonomo, è stata l’immagine
di “persone che a un certo punto vorrebbero tornare indietro,
cambiare qualcosa ma non possono più”. E’ un’analisi spietata
ma non cinica dei “passi falsi” che accompagnano il percorso di
tutti.
IN
BRACCIO
Un
brano di grande intensità. Nek lo racconta così: “E’ la
fotografia di una persona che sta molto male e ha vicino la persona
che lo ama. Sa che lui farebbe lo stesso e gli starebbe vicino allo
stesso modo”. Un altro lato dell’amore, quello forse più
malinconico ma egualmente vitale. “In amore non si è mai soli”
dice Nek. Interpretazione toccante e mai retorica.
FUTURO 2.0
Uno
sguardo al futuro con il ragionato ottimismo di Nek. “Ho pensato a
mia figlia e quale futuro l’attende”. Sono sprazzi di serenità e
divertenti illusioni come “Un week end lungo un anno, una casa al
mare senza porte, un giardino sopra un grattacielo” ma raccolgono
ciò che un padre spera per i propri figli: “Vederti ridere che bel
futuro è”. Un Nek quasi visionario e profondamente paterno che
estende la propria voce su di un intreccio di tastiere ed
elettronica. Il modo ideale per chiudere uno dei dischi più ispirati
della sua carriera.
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