GRANDI GIARDINI ITALIANI

IN NOME DELLA ROSA
Un itinerario alla scoperta dei più bei roseti visitabili d'Italia

Grandi Giardini Italiani - il network dei più bei giardini visitabili in Italia - dedica alla rosa, fiore tra i più amati e affascinanti, l’itinerario ''In Nome della Rosa''.
Nei mesi di maggio e giugno - infatti - quando le fioriture dei roseti raggiungono il massimo dello splendore, Grandi Giardini Italiani promuove la visita di 33 giardini del circuito, un’occasione unica per conoscere o riscoprire importanti collezioni di rose antiche. L'itinerario coinvolge tutta l'Italia: dal Trentino, con i fascinosi Giardini botanici di Castel Trauttmansdorff, al Veneto con il Viale delle Rose del Parco Giardino Sigurtà (VR) alla Toscana con la romantica Villa Gamberaia a Firenze; dall'esplosione di colori del Lazio con Palazzo Patrizi sul lago di Bracciano, il Roseto Vacunae Rosae e i moderni Giardini della Landriana nei pressi di Roma fino a Le stanze in fiore di Canalicchio in Sicilia.

“Nei Giardini che partecipano all'iniziativa” – commenta Judith Wade, fondatrice del circuito Grandi Giardini Italiani - “i visitatori potranno ammirare varietà di rose coltivate fin dalla metà del Settecento, gruppi formatisi nell'Ottocento come le rose noisette, cinesi e le prime tea,  fino ad arrivare agli ibridi di primo Novecento. Percorrendo le tappe di In Nome della Rosa rivivranno  in 2 mesi 300 anni di storia delle rose!”

I 33 giardini dell’itinerario sono:

Trentino Alto Adige:
1. Giardini di Castel Trauttmansdorff (Merano, BZ)

Veneto:
2. Parco del Castello di Roncade (Roncade, TV)
3. Castello di San Pelagio (Due Carrare, PD)
4. Parco Giardino Sigurtà (Valeggio sul Mincio, VR)
5. Villa Arvedi (Grezzana, VR)
6. Villa Pisani Bolognesi Scalabrin(Vescovana, PD)
7. Villa Trissino Marzotto (Trissino, VI)

Lombardia:
8. Isola del Garda (San Felice del Benaco, BS)
9. Parco Botanico della Fondazione Minoprio (Vertemate, CO)
10. Villa Pizzo (Cernobbio, CO)
11. Villa Carlotta (Tremezzo, CO)
12. Parco della Villa Reale di Monza (MB)
13. Villa della Porta Bozzolo – FAI (Casalzuigno, VA)

Piemonte:
14. Parco della Villa Pallavicino (Stresa, VB)
15. Giardini Botanici di Villa Taranto (Pallanza, VB)

Liguria:
16. Giardini Botanici Hanbury (Mortola Ventimiglia, IM)
17. Villa Durazzo (S. Margherita Ligure, GE)

Emilia Romagna:
18. Palazzo Fantini (Tredozio, FC)
19. Castello di Grazzano Visconti (Grazzano Visconti, PC)
20. Villa La Babina (Sasso Morelli, BO)
21. Villa Montericco Pasolini dall'Onda (Imola, BO)

Toscana:
22. Giardino di Boboli (FI)
23. Villa Poggio Torselli (San Casciano Val di Pesa, FI)

Marche:
24. Parco Storico Seghetti Panichi (Castel di Lama, AP)

Lazio:
25. Giardini Botanici di Stigliano (Canale monterano, Roma)
26. Giardini della Landriana (Ardea, Roma)
27. Palazzo Patrizi (Bracciano, Roma)
28. Parco Botanico di San Liberato (Bracciano, Roma)
29. Roseto Vacunae Rosae (Roccantica, RI)
30. Villa d'Este a Tivoli (Tivoli, Roma)

Campania:
31. Reggia di Caserta (Caserta) – Giadino all'Inglese

Sicilia:
32. Il Giardino del Biviere (Lentini, SR)
33. Le Stanze in Fiore di Canalicchio (Catania)



La Rosa: cenni storici
Già coltivate dal re babilonese Sargon (ca. 2350-2300 a.C.) e nell'antica Persia, in Egitto le rose erano oggetto di coltura estensiva (sin dal 3000 a.C.) per essere esportate a Roma, dove erano impiegate per l'estrazione di olio profumato, la confezione di ghirlande, per creare effetti speciali di petali lanciati a pioggia durante i conviti.
Le prime descrizioni scientifiche risalgono a Teofrasto (382-287 A.C.), e successivamente a Plinio il Vecchio (ante-79 D.C.) che ne scrisse nella Historia naturalis indicando Lazio e Campania quali le aree di coltivazione italiana.
Seppure la rosa fosse coltivata principalmente a scopo commerciale, è noto che a Roma, Pompei ed Ercolano, esistevano i rosaria, giardini specializzati di sole rose, che quasi certamente ospitavano ibridi di Rosa alba (nelle forme 'Maxima', 'Plena', 'Semiplena'). La Rosa alba è dunque fra le più antiche rose da giardino di cui si abbia conoscenza.
Denominata rosa di Provenza o rosa dei farmacisti, la Rosa gallica 'officinalis' fu ufficialmente introdotta in Francia dal Medio Oriente al tempo delle Crociate (sec. XIII), dove divenne un'importante pianta medicinale e da dove si diffuse in altri paesi del vecchio e nuovo mondo. Coltivata nei monasteri per molti secoli, la Rosa gallica è fra le rose antiche colei che ha fornito il colore rosa intenso-cremisi a tutti gli ibridi da essa derivati. Di piccola taglia e molto rustica, è ancor oggi pianta di grande interesse orticolo-ornamentale.

La Rosa damascena costituisce un gruppo dai caratteri morfologici eterogenei, accomunato da leggera rifiorenza autunnale, da intenso profumo, e da provenienza medio-orientale. Il periodo di introduzione in Francia è riconducibile alle Crociate, e al Cinquecento per gli altri paesi europei. E' una rosa rustica, dai colori che variano dal bianco all'incarnato sino al rosso scuro, con fiori doppi e scempi. Complicata è la genia della rosa di Damasco, forse un incrocio naturale di R. gallica con rose orientali.



Grandi Giardini italiani ringrazia per il sostegno all'iniziativa Rose Barni, che grazie a una passione nata più di cento anni fa, si distingue per l’esclusiva attività di produzione di piante di rose da giardino, coltivate con tutte le attenzioni e le cure proprie di chi ha un profondo legame con la terra. Con una costante attenzione verso la resistenza e l'originalità, Rose Barni si occupa anche di ricerca e selezione di nuove varietà.

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