CONCERTO HUGUES LECLÈRE ALL'INSUBRIA: DODICI STUDI PER CELEBRARE IL CENTENARIO DI DEBUSSY


TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE DODICI STUDI PER CELEBRARE IL CENTENARIO DI DEBUSSY CON HUGUES LECLÈRE ALL'INSUBRIA

Il secondo imperdibile appuntamento con la Stagione Concertistica d’Ateneo - la rassegna musicale dell’Università degli Studi dell’Insubria - è in programma giovedì 15 novembre: il celebrato pianista francese Hugues Leclère presenterà un suo progetto molto raffinato per il centenario della morte di Claude Debussy “Dodici Studi di modernità”.

INGRESSO GRATUITO.

Il progetto del pianista francese prevede che l’esecuzione dei dodici Studi del compositore francese siano eseguiti alternati a dieci Studi scritti appositamente da altrettanti autori contemporanei 

Il secondo imperdibile appuntamento con la Stagione Concertistica d’Ateneo - la rassegna musicale dell’Università degli Studi dell’Insubria a ingresso libero e gratuito - è in programma giovedì 15 novembre: il celebrato pianista francese Hugues Leclère presenterà un suo progetto molto raffinato per il centenario della morte di Claude Debussy “Dodici Studi di modernità”. I dodici Studi del compositore francese saranno eseguiti alternati a dieci Studi scritti appositamente da altrettanti autori contemporanei, tra cui Hugues Dufourt, Stephen Hough, Franck Bedrossian, Philippe Leroux.

L’appuntamento è alle ore 18 nell’Aula Magna di via Ravasi 2.

«Claude Debussy, per la modernità e l’unicità del suo linguaggio, ha influenzato profondamente i compositori del XX e XXI secolo. In occasione del centenario della sua morte – spiega il direttore della Stagione Concertistica d’Ateneo, maestro Corrado Greco - il pianista Hugues Leclère ha commissionato dieci nuovi Studi a dieci compositori di livello internazionale, per inframezzare i 12 Studi per pianoforte del maestro francese. La giustapposizione di queste creazioni con gli Studi di Debussy ne altera la percezione e sublima l’idiomatica bellezza della loro scrittura. L’ascoltatore non familiare con gli Studi può perdersi in questa successione di universi sonori, senza rendersi conto di quale stia esattamente ascoltando, lasciandosi guidare dalla poesia degli spazi sonori».

Per info: www.uninsubria.it

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