ARTE: IN ESPOSIZIONE 8 GRANDI MANIFESTI DI MARCELLO DUDOVICH A VILLA BERNASCONI A CERNOBBIO


IL MUSEO DI VILLA BERNASCONI A CERNOBBIO (CO)
IN ESPOSIZIONE 8 GRANDI MANIFESTI DI MARCELLO DUDOVICH 29 settembre 2019 – 16 febbraio 2020


A partire da domenica 29 settembre una sezione della mostra “Marcello Dudovich (1878-1962). Fotografia tra arte e passione” (al m.a.x. museo di Chiasso fino al 16 febbraio 2020) sarà ospitata anche nel Museo di Villa Bernasconi del Comune di Cernobbio (CO).

Triestino di nascita e internazionale per vocazione, illustratore e cartellonista di successo, Marcello Dudovich fu un assoluto innovatore e costituisce uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Di lui si ricordano – solo per citarne alcuni – i coinvolgenti manifesti per i magazzini Mele di Napoli, per Borsalino, la Rinascente di Milano, Campari, Martini, Agfa film, Pirelli.

Nella sala della musica e nella sala da pranzo di Villa Bernasconi saranno esposti sette grandi manifesti dello stesso periodo in cui la villa fu costruita e frequentata da molti esponenti dell’intellighenzia lombarda del tempo, come Giulio Ricordi, editore musicale e compositore italiano, grande amico di Marcello Dudovich. Tra questi, una tra le più conosciute e rinomate opere di Dudovich per il marchio di moda “Mele & C. Napoli”: la bellissima litografia del 1908 “Eleganti novità – mode. Massimo buon mercato” che è stata anche selezionata per rappresentare la Repubblica Italiana nell’emissione filatelica per la commemorazione Europa 2003 “L’arte dei poster”.
Al primo piano, invece, nella Stanza delle Bernasconi, ci sarà anche il raro manifesto “Onoranze a Volta nel Centenario della Pila”, creato da Dudovich per la Riapertura dell’Esposizione Voltiana al Teatro Sociale di Como nel 1899 (prestito della Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como, fondata nel 1764 e ancora attiva nel promuovere la cultura e la musica a Como). Proprio in occasione della Esposizione Voltiana del 1899 fu presentata ufficialmente la nuova società delle Tessiture Seriche Bernasconi di Cernobbio, costituita e quotata in borsa nello stesso anno, fondata da Davide Bernasconi, primo proprietario di Villa Bernasconi.
In occasione della mostra il Museo di Villa Bernasconi organizzerà anche alcuni eventi collaterali, tra cui i laboratori creativi per bambini “Giocare con l’arte” a cura di Fata Morgana (19 ottobre, 23 novembre, 14 dicembre, 18 gennaio, 8 febbraio, dalle 15 alle 17 - Per bambini dai 5 agli 11 anni), ispirati all’arte di Marcello Dudovich, durante i quali i partecipanti conosceranno da vicino questo artista che fin da bambino riempiva i suoi quaderni di figure e immagini: un personaggio davvero eclettico ed affascinante.

Villa Bernasconi, uno dei rari esempi di architettura Liberty sul Lago di Como ed unica villa cernobbiese aperta al pubblico, venne edificata tra il 1905 e il 1906 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini come “casa alla moda” per l’ingegnere Davide Bernasconi che, di origine milanese, fondò le omonime Tessiture Seriche a Cernobbio sul finire del XIX secolo. Dal 2017 grazie al progetto “Liberty Tutti” è il museo della casa che parla del Comune di Cernobbio.

L’esposizione su Marcello Dudovich  è curata da Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.


INFORMAZIONI E CONTATTI
Orari: dal lunedì al venerdì 14-18; sabato, domenica e festivi 10-18
Biglietti: € 8,00 intero - € 5,00 ridotto. Gratis under 14 e over 75
I possessori del biglietto della mostra “Marcello Dudovich (1878-1962). Fotografia fra arte e passione” del m.a.x. museo di Chiasso avranno diritto al biglietto ridotto.
Contatti: Tel. 031.3347209 e-mail villa.bernasconi@comune.cernobbio.co.it

www.villabernasconi.eu
Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest

LABORATORIO GIOCARE CON L'ARTE Marcello Dudovich
19 ottobre, 23 novembre, 14 dicembre, 18 gennaio, 8 febbraio, dalle 15 alle 17
Come saranno le campagne pubblicitarie dei bambini degli anni 2000? Il laboratorio partendo dalla fotografia, attraverso il disegno condurrà alla realizzazione di un manifesto.
Per bambini dai 5 agli 11 anni
A cura di Fata Morgana
Costo: Euro 15,00 per incontro


IL MUSEO DI VILLA BERNASCONI

Inaugurato nel 2017, il Museo di Villa Bernasconi è un’originale realtà museale ospitata nell’omonima splendida villa Liberty a Cernobbio, sul Lago di Como.
Non un museo nel senso tradizionale del termine, bensì un’esperienza fatta di suggestioni e connessioni guidate dalle #vocidivilla: un percorso innovativo e interattivo tra contenuti multimediali, oggetti e documenti storici in prestito da collezioni museali e private, ma anche attraverso esperienze multisensoriali.

Il museo è il fulcro di "Liberty Tutti", progetto sviluppato dal Comune di Cernobbio in partenariato con la Cooperativa Sociale Mondovisione per creare un modello di gestione sostenibile di Villa Bernasconi che valorizzi il coinvolgimento dei giovani, sia in termini di creatività che di professionalità, avvalendosi anche delle nuove tecnologie. Per questo motivo le installazioni interattive sono state realizzate da Sfelab, Olo Creative Farm, Rataplan, Antiorario Video.
“Liberty tutti” è cofinanziato da Fondazione Cariplo (Bando Patrimonio Culturale per lo sviluppo. Anno 2015). L’iniziativa è stata inoltre realizzata con il contributo di Regione Lombardia (Bando Territori Creativi, finalizzato alla promozione dei temi moda e design attraverso le nuove tecnologie) e prevede il coinvolgimento, a vario titolo, di numerose e importanti istituzioni museali e culturali del territorio e non solo, come la Pinacoteca Civica di Como, il Museo della Seta, il Museo del Cavallo Giocattolo, il Teatro Sociale di Como, l’Associazione Arte&Arte, Como Città dei Balocchi, Fondazione Alessandro Volta, Fondazione Arte Nova.

IL CONCEPT DEL MUSEO

Il concept del museo è quello della “casa che parla”: è la stessa Villa Bernasconi, infatti, a guidare il visitatore nel percorso museale attraverso il racconto in prima persona. Una nuova idea di museo che coinvolge il visitatore attivamente ed emotivamente, ponendolo al centro della narrazione e trasformandolo in un “ospite”.
La visita, che inizia già all’esterno dell’edificio con alcune suggestioni sonore, si struttura sui due piani nobili della Villa, ma il percorso non è vincolato e il visitatore può muoversi liberamente tra le stanze, proprio come in una casa.
Al piano rialzato viene raccontato il contesto storico, artistico e culturale del periodo di edificazione della villa (ovvero i primi del ‘900 e la Belle Epoque), di cui la villa stessa ben simboleggia le trasformazioni sociali, economiche, culturali ed estetiche, e di cui rappresenta l’intrinseco spirito di modernità.
Al piano superiore viene invece raccontata la storia dell’imprenditore primo proprietario della villa, Davide Bernasconi, quella della sua famiglia e soprattutto dell’azienda da lui fondata, le Tessiture Bernasconi, con un focus sul ruolo innovativo e sulla ricaduta che la sua attività imprenditoriale ha avuto per tutto il distretto serico comasco e per il territorio, in diretto confronto con la creatività innovativa contemporanea.

IL PERCORSO MUSEALE

La prima sala che si incontra – che funge da ingresso al percorso espositivo ed è l’unica tappa fissa - è quella che una volta era lo studio di Davide Bernasconi. La storia della villa viene raccontata in prima persona dalla voce della villa stessa, attraverso un modernissimo tavolo interattivo progettato e realizzato da Sfelab: quattro storie, a partire dalla sua costruzione e dal suo stile architettonico, illustrano tutte le funzioni che ha ricoperto da allora: da casa di famiglia a sede della Guardia di Finanza, poi del municipio, a seguire luogo dedicato a mostre ed eventi, ed infine, oggi, museo. Qui è presente anche il ritratto della villa realizzato dal pittore Matteo Galvano e donato dall’artista al museo.
La hall è stata scelta per ospitare, a rotazione, un’installazione site specific di arte contemporanea, che si confronterà di volta in volta con il ricco ed esuberante apparato ornamentale Liberty dell’ambiente. Questa operazione culturale vuole evidenziare, in chiave innovativa, i temi centrali del Liberty, facendo dialogare l’architettura della villa con nuovi stimoli artistici ed in particolare con la fiber art. Lo spazio si presenta ancora intatto con i suoi ricchi decori in stucco o affrescati e nobilitati dai ferri battuti della scalinata e dalle grandi vetrate a tema floreale.
Quello che originariamente era l’ingresso, la stanza in cui è possibile ammirare da vicino i decori in cemento modellato ispirati al ciclo vitale del baco da seta che caratterizzano Villa Bernasconi, diventa ora il luogo dedicato all’approfondimento del Liberty. Lo spazio è arredato con un salottino d’epoca in cui i visitatori potranno sedersi, rilassarsi, e – per chi è interessato ad approfondire tematiche legate all’Art Nouveau – consultare libri e multimedia. Qui è allestita anche la Wikistazione (la prima e unica in Italia) in collaborazione con Wikimedia Italia ed è inoltre presente un telefono d’epoca al quale i visitatori potranno ricevere alcune chiamate dirette a Davide Bernasconi e ai suoi familiari ed ispirate a fatti realmente accaduti nel 1906, come documentati dal quotidiano locale La Provincia.
La sala della musica, che originariamente ospitava un pianoforte a coda, racconta la vita culturale all’inizio del XX secolo, approfondendo in particolar modo l’aspetto musicale grazie a un’esperienza immersiva che riproduce musiche dei primi del Novecento attraverso l’innovativo progetto di sound design dei giovani ingegneri comaschi Isaia Piazzoli e Nadir Bertolasi: “Lumbertone” è un un’installazione particolare, dal design ispirato alle linee curve e morbide dello stile Liberty in omaggio a Villa Bernasconi, realizzata con legno di Stradivari, l’abete della Val di Fiemme, tagliato “di quarto”, come in liuteria, per garantire migliori qualità sonore. In Villa Bernasconi anche il legno ha una voce e l’esperienza fornita dalla questa installazione è ancora più unica perché, a differenza dei diffusori tradizionali, tutta la sua superficie vibra, mettendo in movimento l’aria, e rendendo così la percezione del suono più ricca e simile a quella offerta da uno strumento musicale.
Anche quella che era la sala da pranzo parla della vita sociale di Villa Bernasconi, non solo attraverso un’installazione olografica che ricostruisce una cena in villa nel passato insieme alla famiglia e a ospiti illustri come l’onorevole Paolo Carcano (cui oggi è intitolata la prestigiosa scuola tecnica superiore del Setificio a Como), ma anche grazie agli eventi futuri che verranno organizzati e ospitati in questa stanza, dove a disposizione del pubblico è collocato anche un prezioso pianoforte a coda Pleyel della collezione “Laura Alvini”.
Al primo piano, installazioni interattive accompagnano il passaggio all’area della villa che racconta la storia della famiglia e delle industrie di Davide Bernasconi. Il ciclo di vita del baco da seta, già rappresentato nei decori esterni della villa, viene ripreso anche nell’opera artistica di Clelia Caliari. Il tema dell’innovatività nel campo del tessile viene riproposto grazie a un telaio creato dal giovane artigiano Matteo Salusso, che mostra la semplificazione del lavoro della tessitura attraverso un suo brevetto. I visitatori potranno tessere al telaio e contribuire così alla creazione di un tessuto potenzialmente infinito.
Le pareti di quella che era la camera matrimoniale - come le pagine di un album dei ricordi - raccolgono le foto e i cimeli di famiglia, un grande specchio regala per un attimo la possibilità di entrare con ingegnere e consorte in un “ritratto di famiglia”. Nella stanza adiacente viene invece illustrata la storia delle Tessiture Bernasconi, non solo con materiali e oggetti storici, ma anche attraverso i ricordi delle persone che ci hanno lavorato. Prendendo spunto da uno schedario in prestito dal Museo della Seta di Como che conserva i cartellini metallici degli impiegati delle Tessiture Bernasconi, una moderna cassettiera interattiva e multimediale – che si arricchisce con nuovi cassetti e altrettante storie man mano che le ricerche avanzano - permette infatti ai visitatori di rivivere i ricordi di operai, impiegati e dirigenti (che sono stati raccolti con una call rivolta ai cittadini): basterà aprire i cassetti che li contengono.
Una stanza del percorso espositivo è infine dedicata al racconto dell’eredità simbolica delle Tessiture Bernasconi, attraverso le attività produttive attuali che riprendono nel contemporaneo il loro spirito imprenditoriale e che possono presentare, a rotazione, grazie al coinvolgimento di Confartigianato Settore Moda, i loro progetti più innovativi

INTERATTIVITA’ E INSTALLAZIONI MULTISENSORIALI

Il Museo, negli anni, è diventato sempre più multiesperienziale e interattivo, grazie anche agli allestimenti realizzati con nuovi contributi assegnati nell’anno 2018 da Regione Lombardia.
A partire dalle installazioni ospitate nelle stanze della Villa, che uniscono tecnologia e storytelling, come la “Bacheca degli oggetti parlanti”, realizzata da Rataplan, in cui gli strumenti di lavoro - recuperati tra gli ex dipendenti delle Tessiture Seriche Bernasconi (Davide Bernasconi era il primo proprietario della Villa) e le ditte che ne hanno raccolto l’eredità - fanno ascoltare la propria voce ai visitatori che li toccano, grazie a speciali sensori che si attivano con il contatto. L’installazione è progettata per essere arricchita in futuro con altri oggetti parlanti, così come la “Cassettiera interattiva dei ricordi” a cura di Sfelab.
Al primo piano, i visitatori incontrano l’installazione scenografica multisensoriale “Sulle ali della seta” realizzata da un team artistico di cui fanno parte lo scenografo Ivo Tomasi, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera e perfezionatosi al Teatro alla Scala di Milano, la scenografa e decoratrice Elisabetta Guglielmo, titolare di un laboratorio di allestimenti artistici, e il fonico e musicista Giorgio Andreoli.
Irrompendo tra i muri di Villa Bernasconi, le farfalle del baco da seta e la vegetazione delle sfarzose decorazioni Liberty delle facciate esterne della villa fanno il loro ingresso in una delle stanze al primo piano. Scultura, scenografia, decorazioni, luci e musiche si armonizzano in un’opera nella quale è possibile entrare, ascoltare suoni che evocano il periodo storico e l’operosità industriale dell’ingegner Bernasconi e diventare parte integrante dell’opera stessa attraverso la propria immagine, riflessa da un enorme specchio che nello stesso tempo porta alla luce i campionari delle sete prodotte sul territorio di Cernobbio e della provincia di Como. Quest’opera si riferisce al progetto in partenariato con il Museo della Seta “Ti facciamo il filo!” finanziato da Fondazione Cariplo.
Curiose, inconsuete, a tratti anche divertenti sono anche le installazioni presenti a Villa Bernasconi fin dall’inaugurazione: come la videoinstallazione olografica “La cena”, a cura di OLO creative farm, che riproduce in scala 1:12 la sala da pranzo del Cavalier Bernasconi (il primo proprietario della Villa), grazie a una mini-scenografia con arredi in stile. L’installazione dà vita, tramite la tecnica oleografica, a una cena immaginaria - ma realistica per i contenuti storici tratti dal quotidiano La Provincia del 1906 – che, ispirandosi nella sceneggiatura a "Il fascino discreto della borghesia" di Luis Buñuel, racconta attraverso dialoghi, a tratti surreali, il contesto sociale di una delle famiglie più influenti dell'epoca.
Ma anche l’installazione interattiva progettata e realizzata da Rataplan, che riscuote sempre grande entusiasmo: un telefono originale degli anni Trenta opportunamente adattato e programmato per far squillare l’apparecchio a tempo e far partire, quando il visitatore alza il ricevitore, una serie di telefonate registrate. Le “telefonate” sono costituite da file audio mp4 in cui diversi attori interpretano personaggi legati, direttamente o indirettamente, alla famiglia Bernasconi: ogni chiamata ricorda un evento storico del Novecento particolarmente significativo per la famiglia, la villa e la città di Cernobbio e offre al visitatore la possibilità di vestire, per il tempo di una chiamata, i panni del “padrone di casa”.

Commenti

Post popolari in questo blog

SCIENZA: A VARESE "REAL HUMAN BODIES" UNA MOSTRA DI VERI CORPI UMANI

TEATRO: APPELLO A TUTTA LA POLITICA "SALVATE I TEATRI ITALIANI" FATE PRESTO !!!!!

TEATRO: A VARESE ACCADEMIA TEATRALE E POMERIGGI TEATRALI A CURA DI PAOLO FRANZATO