RENATO GUTTUSO: MOSTRA A VARESE A VILLA MIRABELLO


Renato Guttuso a Varese con una grande mostra a Villa Mirabello

Le opere dell’artista esposte nella Città Giardino grazie ad un accordo con la Fondazione Pellin

Sindaco Davide Galimberti: “Raggiunto un grande risultato. Occasione importante di valorizzazione culturale e turistica della nostra città”


Renato Guttuso a Varese con una grande mostra che si terrà a Villa Mirabello all’inizio del 2019. Varese si prepara ad una accoglienza in grande stile per le opere dell’artista che trascorse 30 anni nella Città Giardino innamorandosi di Varese e dei suoi luoghi più belli, traendo ispirazione per opere eccezionali realizzate proprio nella città che organizzerà una grande mostra in suo onore. Il pittore Renato Guttuso, nato a Bagheria il 2 gennaio 1912 e morto a Roma il 18 gennaio 1987 è stato uno dei più interessanti artisti ed intellettuali del Novecento italiano. Tra le opere più importanti che si potranno ammirare a Varese un posto speciale sarà occupato dal quadro “Spes contra spem”, opera che rappresenta, in un certo senso, l’eredità spirituale di Guttuso. Realizzato nel 1982 a Velate, è il dipinto più importante e ambizioso dell’ultimo Guttuso e, insieme, la sua maggiore visione pittorica di quegli anni. 

A presentare l’iniziativa questa mattina sono stati il sindaco Davide Galimberti, l’assessore alla Cultura e Turismo, Roberto Cecchi, Adriana Cati e Beniamino Pellin per la Fondazione Pellin e Serena Contini, Ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale e museale di Varese.

Oggi è un momento importante per la città di Varese – ha detto il sindaco di Varese Davide Galimberti - perché con la mostra di Guttuso che si inaugurerà nel 2019 si apre la stagione delle grandi esposizioni a Varese”.

Ma le notizie non finiscono qui: al termine della mostra il museo di Villa Mirabello diventerà una delle sedi espositive delle opere del Guttuso tre le più importanti d’Italia. Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla firma del contratto di comodato d’uso tra l’amministrazione varesina guidata dal sindaco Davide Galimberti e la Fondazione Pellin, che metterà a disposizione il Comune le opere del Guttuso che verranno esposte nelle sale del Museo di Villa Mirabello, sede prestigiosa e centrale di proprietà del Comune di Varese, rendendo finalmente evidente il rapporto tra l’artista e la città. Molto presto dunque tutti potranno ammirare le opere del Guttuso nello scenario prestigioso dei Musei di Villa Mirabello a Varese.

“Oggi si realizza il sogno di mio marito iniziato 20 anni fa – ha spiegato Adriana Cati, moglie di Francesco Pellin -. Voleva regalare a Varese, città che amava, i dipinti di Renato Guttuso. Era questo il suo desiderio”

Attraverso la Fondazione Pellin – ha detto Beniamino Pellin - possiamo mantenere la promessa che mio padre fece a Guttuso, cioè di esporre le sue opere in un museo, per farle apprezzare a tutti come le apprezzò lui”.

Prende dunque forma l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Varese che ha posto il tema della cultura al centro del progetto di rilancio sociale ed economico della città. Si concretizza inoltre il Piano “Varese&Natura”, redatto nei mesi scorsi dall’assessorato alla Cultura e Turismo guidato da Roberto Cecchi, che si pone l’obiettivo di riconnettere i musei della città al territorio, coinvolgendo concretamente l'iniziativa privata, nella considerazione che il patrimonio culturale, in tutte le sue declinazioni, è capace di generare competitività, oltre al fondamentale rapporto con le grandi collezioni private per il rilancio del sistema museale.

Questa città ha delle straordinarie potenzialità - ha dichiarato l’assessore alla Cultura e Turismo Roberto Cecchi - Ci sono valori nascosti che aspettano solo di venire mostrati. La cultura è un bene di tutti, non solo in senso classico, ma anche in uno economico e turistico. Con la cultura si cresce”

Saranno esposte 20 opere – ha spiegato Serena Contini - incredibili da tanti punti di vista. Alcune sono davvero grandi, misurando più di tre metri per lato. Saranno inclusi anche dieci studi sul dipinto ‘spes contra spem’, fondamentali per capire la complessa evoluzione e simbologia dell’opera”.

La Fondazione Pellin
La fondazione Pellin, nata dalla volontà del commendatore Francesco Pellin, estimatore e amico di Renato Guttuso ha come scopo la tutela, la promozione, la divulgazione e la valorizzazione della collezione costituita da rilevanti opere dell’artista che costituiscono significativa testimonianza dell’arte italiana. I quadri di proprietà della Fondazione sono opere collezionate da Francesco Pellin nei molti anni di amicizia con Guttuso a partire dagli anni Settanta e sono opere che permettono, attraverso alcuni capolavori, di illustrare e comprendere l’arte del pittore.

Renato Guttuso
Il pittore Renato Guttuso, nato a Bagheria il 2 gennaio 1912 e morto a Roma il 18 gennaio 1987 è stato uno dei più interessanti artisti ed intellettuali del Novecento italiano ed  ebbe un rapporto privilegiato con Varese che lo vide per trent’anni nel suo studio di Velate da quando, nel 1953, giunto in città per vedere villa Dotti, ereditata dalla moglie Memise, ne rimase a tal punto affascinato che lo elesse a luogo privilegiato per dipingere.  Lo studio di Velate divenne dunque il luogo della creazione e realizzazione delle più importanti opere del pittore, che trattano di tematiche apparentemente lontane e di ambientazione mediterranea, come l’olio su tela La Vucciria (1974).

La città di Varese ha conferito a Guttuso la cittadinanza onoraria nel 1983. In quell’occasione il pittore dichiarò pubblicamente il suo amore per la città: “Dipingere è molto eccitante, ma dipingere felici, come mi capita qui a Varese è una cosa meravigliosa. E’ una città che mi ha aiutato sia attraverso i rapporti personali sia attraverso una conoscenza sempre amorosa del suo paesaggio e delle sue bellezze. I miei dipinti li ho eseguiti qui lungo 26 anni di soggiorni varesini che non sono mai durati meno di tre mesi. Qualche volta sono stato da queste parti anche d’inverno e ho goduto della neve varesina, di Velate”. 

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