ARTE: MOSTRA DI RENATO GALBUSERA AL MUSEO BODINI DI GEMONIO "MEMORIA DEL TEMPO PRESENTE"



Renato Galbusera. Memoria del tempo presente 

A cura di Lara Treppiede

Museo Bodini Gemonio

Ingresso libero

Museo Civico Floriano Bodini

Via Marsala, 11 – 21036 Gemonio (VA)

Orari: sabato e domenica 10.30-12.30/15.00-18.00 (lun/ven su appuntamento)

Ingresso 3/5 €

Per gruppi (max 10 persone) e/o visite guidate ph. 3397596939 info@museobodini.it

www.museobodini.it

Come arrivare:

- in treno: Trenord, fermata stazione di Gemonio

- in auto: autostrada Varese-laghi in direzione Varese, uscita Azzate Buguggiate

"Nuove mostre al Museo Bodini, tra Realismo Esistenziale e Nuova Figurazione" e della prima mostra di Renato Galbusera che inaugura domenica 18 ottobre dalle 15.00 alle 17.00.


“In mostra viene presentata una selezione di opere su carta e tela che ripercorre la produzione dell’artista dalla fine degli Anni Sessanta. Proponendo la sua pittura nelle sale del Museo di Gemonio, Renato Galbusera non fa altro che aprire la porta di un luogo familiare, in un dialogo altrettanto conosciuto. Da allievo di Bodini, Galbusera ha poi ripercorso la strada del Maestro intraprendendo la carriera di docente in Accademia. La presenza di un gesso, quello realizzato da Bodini in preparazione al Monumento ai Sette di Gottinga per la piazza del Parlamento di Hannover (Germania, 1998), ritrae Galbusera in giovane età, incaricato della memoria storica, da sempre parte del percorso espositivo del Museo. Un legame con il luogo e il Maestro che perdura nei decenni e che ben contestualizza questa mostra personale, in occasione dei 70 anni dell’artista milanese”. (Lara Treppiede, Direttore del Museo Civico Floriano Bodini)

Il volume che accompagna la mostra, a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, con contributi critici di Sara Bodini, Maria Fratelli, Elisabetta Longari, Luca Nicoletti, Francesca Pensa, Giorgio Seveso, Claudio Zanini e una testimonianza d’archivio di Floriano Bodini, ripercorre le vicende di Renato Galbusera nella veste di pittore, docente d’Accademia di Belle Arti a Torino e Milano, e di animatore culturale. Tracciando a più mani un percorso cinquantennale, il volume intende mettere in evidenza l’evoluzione di un artista che partendo da premesse neorealiste di Nuova Figurazione attraversa gli anni Ottanta per arrivare a fare i conti con la riscoperta dell’arte fra le due guerre e con la riscoperta del muralismo italiano e sudamericano. Allo stesso tempo, il volume intende mettere a fuoco un momento particolare di avvicendamento fra due generazioni di artisti e di critici d’arte. “Questo libro, scritto a più mani da storici dell’arte e amici, vuole tracciare un primo bilancio del suo lungo viaggio dentro la pittura e nell’impegno culturale e sociale, nella speranza di poter mettere a fuoco a tuttotondo una delle figure più interessanti di operatore visivo attivi a Milano a partire dalla fine degli anni Settanta. Galbusera, infatti, non è stato solo un pittore erede di una importante tradizione di figurazione che percorre il dopoguerra, ma ha speso molte delle sue energie nella didattica delle arti e nell’azione culturale di base. Non è dunque possibile distinguere queste due anime del lavoro di Renato, perché la prima assume un tono e una funzione collettiva, nasce dall’esperienza dei collettivi studenteschi e nell’alveo delle iniziative accademiche portate avanti dalla cattedra di Alik Cavaliere con Mino Ceretti e ambisce, per missione e vocazione, allo spazio pubblico. Viceversa, l’insegnamento di Galbusera docente – nelle aule di liceo come in quelle dell’accademia, ma anche in altre situazioni nate a latere, sia per il comune di Milano sia per le case di reclusione – ha sempre avuto come obiettivo trasmettere il valore del lavoro di gruppo volto a un risultato condiviso e a uno spazio comunitario”, scrivono i curatori del volume.

Il volume è realizzato grazie al contributo della Fondazione Passarè. Per la Promozione e lo Sviluppo delle Arti Primarie.

Biografia Renato Galbusera

(Milano 1950) Si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove è stato titolare della Cattedra di Pittura. A partire dalla fine degli anni '70 partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano, organizzata dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente nel 1984, 1987, 1989, 1994 edizione nella quale viene premiato.

Nel 1992 viene invitato alla mostra Sette Artisti a Milano presentata alla BASF di Ludwigshafen (Germania) e a Milano nello spazio della Permanente di via Turati. Numerose anche le collettive nelle quali è presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano a La Posteria di Milano nel 2000 ed Europe Art Languages, iniziativa attuatasi in varie città europee nel 2002.

Un tratto caratterizzante del suo lavoro è rappresentato dalla lunga attività in comune con Pino Di Gennaro, Maria Jannelli, Antonio Miano e Claudio Zanini, con la sigla Atelier, a partire dall'omonima mostra tenutasi a Milano nel 1983 a Palazzo Dugnani: tale sodalizio continua oggi con le mostre alla BPIELLE di Lodi, “Persistenze” 2018 e nel 2019 all’Acquario Civico di Milano con “Moti d’acque e immaginario urbano”.

Dall’inizio degli anni 2000 si accentua il suo interesse per l’Arte Pubblica e in particolare per il muralismo nelle opere di artisti quali Siqueiros, Rivera, Orozco e Sironi. Questo particolare interesse si concretizza nella realizzazione di opere murali (Atri, Calcio) e di opere di grande formato su diversi supporti (MT 25 - 2014 - mt.2x25 tm. su tela da ponteggio)

Nel 2017 una sua opera è collocata nella collezione della Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano, nell’ambito della manifestazione “Renato Galbusera visita Mario Sironi”.

Nel 2019 l’Accademia di Brera presenta nello spazio della Biblioteca la mostra “Metterci la faccia” opere dal 1969 al 2019, a cura di Claudio Cerritelli. Nello stesso anno è invitato a partecipare al progetto MACRO/ASILO a Roma e con Maria Jannelli alla 16° Asian, African & Mediterranean International Modern Art Exhibition a Quingtian, Cina

Nel 2020 espone con Alberto Lagomaggiore e Davide Mesfun nella mostra “Tempo sospeso” alla Casa della Memoria a Milano.

Ha curato la realizzazione di mostre, è stato promotore di tutte le edizioni di “Venature”, rassegna itinerante attiva dal 1988 in Italia e in Europa, di “Naturarte” sul rapporto tra arte e natura, e di Arte nello Spazio Pubblico, sulla relazione tra arte e architettura.…

Seguirà la mostra dedicata a Mino Ceretti (dal 29 novembre 2020 al 24 gennaio 2021) in omaggio ai novant’anni del maestro. L’esposizione e il volume intendono indagare sistematicamente il profilo artistico e intellettuale dell’artista, attraverso saggi di studio che ne ripercorrano la vicenda espressiva, la testimonianza diretta dell’artista che suggerisca le coordinate del suo profilo intellettuale e artistico.

Nel corso del 2021 sono in programma inoltre altre due mostre con relative pubblicazioni: Piero Leddi (dal 7 marzo al 11 aprile 2021) e Floriano Bodini e Giuseppe Guerreschi. Il ritratto (dal 5 settembre al 31 ottobre 2021).

IL PROGETTO

Nuove mostre al Museo Bodini, tra Realismo Esistenziale e Nuova Figurazione

Renato Galbusera è il protagonista della prima mostra del progetto Nuove mostre al Museo Bodini, tra Realismo Esistenziale e Nuova Figurazione, ideato da Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, promosso dall’Associazione Amici del Museo Bodini, Comune di Gemonio, Famiglia Bodini e Archivio Floriano Bodini con il contributo della Fondazione del Varesotto ONLUS. Quest’ultima, con il sostegno a questa iniziativa, conferma il suo ruolo di promozione di un settore, quello della cultura, che rappresenta non solo un volano per l’economia del territorio, ma anche un importante fattore di coesione sociale e sviluppo delle comunità locali.

Quattro esposizioni che a partire dalla figura artistica di Renato Galbusera, si soffermano sull’arte di due Maestri della pittura del Novecento, Mino Ceretti e Piero Leddi, per giungere, nell’autunno 2021, ad approfondire il dialogo tra Floriano Bodini e Giuseppe Guerreschi sul tema del ritratto.

Il Museo Civico Floriano Bodini fin dalla sua nascita, per volontà dello stesso artista a cui è dedicato, intende valorizzare e promuovere i protagonisti della Nuova Figurazione con uno sguardo particolare al movimento del Realismo Esistenziale. Un impegno che si è sviluppato negli anni con grandi mostre e pubblicazioni e che continua in tempi recenti con varie esposizioni quali “POLITICS > 1956 • 1976” a cura di Lorenzo Fiorucci, Chiara Gatti, Ruggero Montrasio e Marco Tonelli, presentata al Museo del Novecento e ospitata successivamente anche al Palazzo dell’Arsenale di Iseo (BS); l’opera di confronto col contemporaneo nella Giornata dell’Incisione a cura di Sara Bodini; “ZIVILCOURAGE Dal Realismo Esistenziale alla Nuova Figurazione Gli Anni Cinquanta/Sessanta” a cura di Fabrizia Buzio Negri, al Museo Bodini, al Museo di Arte Moderna e Contemporanea Castello di Masnago (VA) e a Palazzo Pirelli (MI), e in ultimo la mostra “I realisti esistenziali nella collezione grafica del Museo Bodini” a cura di Lara Treppiede.

Queste nuove quattro mostre permettono di approfondire il percorso di artisti che hanno condiviso con Floriano Bodini esperienze di vita e d’Arte, e che fanno parte della storia del nostro Museo e della sua collezione. Inoltre al fine di arricchire la fruizione delle mostre verranno realizzati brevi video di approfondimento dedicati agli artisti e alle opere esposte, narrati dalla voce di alcuni dei critici coinvolti nel progetto. Questi supporti vengono creati anche in un’ottica di apertura a nuovo pubblico, più ampio e diversificato, per allargare il dialogo non solo ai visitatori diretti, ma a ricercatori, studenti, appassionati, ben oltre i confini territoriali.

Se da un lato la proposta espositiva ripercorre la natura del luogo e la volontà dello stesso Bodini di creare nuovi incontri, confronti e percorsi di studio, dall’altro anche in tali occasioni sarà importante la presenza del territorio, rimarcando il ruolo del Museo come parte integrante della vita di Gemonio e delle sue attività.

Un progetto promosso dall’Associazione Amici del Museo Bodini, da sempre vicina alla vita del Museo, costituita per iniziativa dello stesso Floriano Bodini nel 1998, prima ancora dell’inaugurazione del Museo, chiamando ad un compito non solo di supporto, le personalità della cultura e dell’arte che, insieme alla famiglia e agli amici, condividessero con le autorità locali la prospettiva di promozione culturale e di garanzia di sviluppo di un Museo con caratteristiche uniche.

L’Associazione Amici del Museo Bodini, accanto al Comune di Gemonio e all’Archivio Bodini, ringrazia la Fondazione Comunitaria del Varesotto per il contributo concesso con la conseguente possibilità di continuità espositiva nelle sale del Museo, soprattutto in questi mesi di estrema difficoltà, anche per il mondo dell’arte e della cultura.

Tali esposizioni si alternano con altri progetti espositivi promossi dal Museo, per garantire una programmazione varia e diversificata e accogliere i differenti interessi del pubblico.

La collana Archivi di Nuova Figurazione

Le esposizioni sono arricchite da dedicate pubblicazioni della nuova collana, a cura di Sara Bodini e di Luca Pietro Nicoletti, Archivi di Nuova Figurazione. Volumi di taglio prettamente saggistico, che intendono proporre al lettore studi e documenti relativi a un fenomeno cruciale della cultura figurativa del Novecento e alla sua eredità che arriva ad anni più attuali. Dando spazio a testimoni e alle ricerche di giovani studiosi, l’intenzione è di creare un corpus di studi e documenti che ripongano attenzione su quelle ricerche al crocevia fra Informale e Pop Art che hanno sondato le vie della figurazione come possibilità di nuovo racconto che interpretasse la vita moderna, le sue tensioni e le sue inquietudini, elaborando talvolta nuove forme di contestazione politica. Al contempo, la collana intende dedicare un’attenzione particolare a quegli episodi di recupero di stagioni delle avanguardie storiche (Futurismo e Surrealismo in particolare) rilette in chiave di attualità. Un ringraziamento alla Fondazione Passarè. Per la Promozione e lo Sviluppo delle Arti Primarie per il contributo alla realizzazione dei volumi.


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