DOCUMENTARIO: A VARESE "IL RESPIRO DELLA FORESTA" DI JIN HUAQING A CURA DELL'ASSOCIAZIONE LA VIE DEI VENTI
"Il respiro della Foresta", di Jin Huaqing
Associazione Le Vie dei Venti - 𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 07 DICEMBRE 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐎𝐑𝐄 𝟐𝟏 presso la 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐚 𝐕𝐚𝐫𝐞𝐬𝐞
𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 07 DICEMBRE 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐎𝐑𝐄 𝟐𝟏 presso la 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐚 𝐕𝐚𝐫𝐞𝐬𝐞, inizia la nuova stagione 2024 2025 dell'associazione culturale 𝐋𝐞 𝐕𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢.
Presso la 𝐒𝐚𝐥𝐚 𝐌𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐚𝐫𝐢 𝐚 𝐕𝐚𝐫𝐞𝐬𝐞, inizia la nuova stagione 2024 2025 dell'associazione culturale 𝐋𝐞 𝐕𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢 con un film documentario "Il respiro della Foresta", di Jin Huaqing, che tratteggia i particolari dell’annuale ritiro di migliaia di monache Tibetane, svolto in piccole abitazioni in legno, che puntellano il vasto altopiano del Tibet.
Con una delicatezza straordinaria, la telecamera si apposta nel Monastero Yarchen insieme alla donne che, durante i cento giorni più freddi dell’anno, imparano - e in qualche caso provano anche - profonde questioni di vita o di morte, di sofferenza e guarigione, di karma e conseguenze.
Il film di Jin Huaqing è chiaramente un lavoro di inchiesta sulla fede e sulla filosofia, ambientato in un paesaggio ostile.
Jun Huaqing (1980), documentarista indipendente e docente cinese di fama internazionale, ha affrontato temi come l'ambiente, i lavoratori e i giovani.
Premio per il Miglior Documentario al Golden Horse Film Festival (2021) e il premio Speciale della Giuria al Seattle International Film Festival (2022), Il respiro della foresta apre uno spiraglio su un altrove che, pure, appartiene a questa terra, e di questa terra è destinato a subire la violenza.
“Nell’inverno del 2014, ho incontrato alcune monache tibetane in una valle desolata a Ganzi, nella regione dello Sichuan. Le loro vesti marroni volteggiavano in aria mosse dal vento. Con la brina sulle ciglia, i loro sorrisi erano timidi e innocenti. Ho passato i giorni successivi con loro.
La loro pace e il loro affetto hanno fatto aprire il mio cuore. Ho pensato che avrei potuto far provare le stesse sensazioni anche ad altre persone, se solo gli avessi fatto incontrare questo gruppo di naturaliste spirituali, se avessi fatto loro scoprire l’esistenza di questa “foresta religiosa”.
Progressivamente, siamo diventati parte delle loro routine quotidiane. Più e più volte, andavamo nelle loro cucine la mattina presto, ci sedevamo di fronte alla monaca incaricata di pensare al fuoco e stavamo in silenzio, ad ascoltare lo scoppiettio della legna.
Mi trovavo spesso in soggezione alla vista delle innumerevoli piccole capanne sulla collina o quando osservavo tutte quelle monache suonare i sutra insieme. Mi ricordavano una sorta di parata militare, o una densa e vasta foresta. L’idea di raccontarle come un unico gruppo era sicuramente più potente di tratteggiare le loro storie individuali.
Diverse volte la notte mi ritrovavo piuttosto commosso quando ascoltato i guru e le monache discutere del significato della vita, della legge causa-effetto, della morte e della rinascita. Amo la natura di questo posto, il frusciare del vento freddo, la neve pesante che cade dal cielo e gli acquazzoni improvvisi. Sono tutti elementi che sembrava manifestassero il senso della vita.
Non volevo realizzare un film di fantasia né prettamente informativo.
Volevo solo mostrare il loro percorso esistenziale con immagini minimaliste, per svelare al meglio questo posto e questa realtà che sembrano provenire da un altro mondo”.
Il film di Jin Huaqing è chiaramente un lavoro di inchiesta sulla fede e sulla filosofia, ambientato in un
paesaggio ostile.
Ingresso libero
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