TRIENNALE DI MILANO PHILIPPE DAVERIO presenta: "La nuova città che sale" di Maria Cristina Carlini
"La nuova città che sale" di Maria Cristina Carlini
interventi di:
Gino Di Maggio, Presidente Fondazione Mudima
Camillo Fornasieri, Consigliere Delegato Arte e Cultura Fondazione Stelline
Fiera Milano Rho, anche in prospettiva di Expo 2015, accoglie in permanenza la scultura monumentale di Maria Cristina Carlini, figura di spicco del panorama internazionale.
L’opera alta 10 metri, realizzata in acciaio corten e legno, è installata sullo specchio d’acqua di Porta Sud, l’ingresso principale del quartiere espositivo, adiacente al Centro Congressi e sede di seminari, convegni ed eventi.
La scultura dal titolo “La nuova città che sale” esprime la connessione tra tutte le persone del pianeta, unite nel raggiungimento di un unico rivoluzionario obiettivo, per un progresso in sintonia con la natura. Rappresenta una scala tortile, caratterizzata da una struttura asimmetrica, dotata di numerosi scalini che salendo si riducono di dimensione fino a raggiungere l’infinito, una sorta di passaggio tra passato, presente e futuro.
Per Philippe Daverio l’opera ha una sua centralità tribale, con un equilibrio estetico che la rende attraente. A tale proposito avvicina il lavoro di Maria Cristina Carlini a quello di Kounellis e Spagnulo e auspica una mostra dei tre artisti per Expo a testimoniare segni importanti della cultura.
“Non c’è progresso senza cultura” afferma il presidente di Fiera Milano Michele Perini. “Siamo quindi lieti di ospitare in un luogo consacrato al business, ma che vive di incontri tra le persone, quest’opera di Maria Cristina Carlini. Cultura ed economia possono e debbono rappresentare momenti di crescita, non disgiunti e tanto meno antagonisti, in una visione dell’uomo che tenga doverosamente conto di tutte le sue complessità”.
La scultura è inserita in un paesaggio architettonico estremamente contemporaneo, caratterizzato dalla presenza della Vela di Massimiliano Fuksas. Il suo emergere dall’acqua, di forte impatto visivo e simbolico, presenta un movimento verticale che evoca l’evoluzione positiva del progresso e il cambiamento auspicato per tutto il mondo nel messaggio di Expo 2015. In questo contesto innovativo la scala è metafora di ascesa, di unione e di comunicazione, verso il futuro e verso un’evoluzione dell’uomo e della società nel rispetto dell’ambiente.
Un processo che parte dall’acqua, fonte di vita e di energia, da un elemento primordiale a cui la città di Milano è strettamente legata e che dà impulso alla ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo, natura e tecnologia. Tematiche estremamente attuali, legate all’indagine sulle risorse disponibili e sull’ecosostenibilità, in linea con gli argomenti di Expo Milano 2015.
L’opera, sottolinea Camillo Fornasieri, trasmette la percezione del silenzio e del pensiero da cui prende forma il senso dell’esistenza nel quale tutti si possono riconoscere secondo il proprio sentire.
Nell’opera site specific, di Maria Cristina Carlini strettamente connessa al contesto contemporaneo, si coglie una forte eco alla tradizione e precisamente al dipinto La città che sale di Umberto Boccioni realizzato nel 1910-11. Entrambe le opere, seppur appartenenti a momenti storici molto differenti, interpretano l’inizio di due secoli caratterizzati da forti innovazioni tecnologiche, in un caso dettato dal vorticoso inizio dell’età moderna e nell’altro legato all’innovazione costante e interdisciplinare. A tale proposito Gino Di Maggio afferma il coraggio di Maria Cristina Carlini per la ricerca, per la scelta dei materiali e del titolo dato al lavoro in Fiera: la scultrice è consapevole e non si confronta, ma esprime una sua considerazione sull’opera che ha creato.
La visione avveniristica della scultura “La nuova città che sale” svela il desiderio di crescita, rinascita e ricerca di nuove energie, la volontà di dare una svolta per una nuova vita sul pianeta Terra.
CENNI BIOGRAFICI
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia a lavorare il grès a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il ferro, l’acciaio corten, il legno e la resina.
Il suo percorso artistico comprende mostre personali e collettive in numerose sedi pubbliche e private nazionali e internazionali. Le sue sculture monumentali sono presenti in permanenza in tre continenti: Europa-Italia (Roma, Milano, Pesaro, Cosenza, Reggio Calabria, Varese, Parigi, Madrid), America (Denver, Miami) e Asia (Pechino, Shanghai, Jinan, Tianjin).
Numerose pubblicazioni hanno punteggiato l’attività artistica di Maria Cristina Carlini negli anni, si ricordano le case editrici Mudima e Skira.
Hanno scritto di lei importanti critici quali: Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yakouba Konaté, Elena Pontiggia.
Sede Fiera Milano Rho - Ingresso Porta Sud - Strada Statale 33 del Sempione 28, Rho (MI)
Orari La scultura è visitabile durante le manifestazioni fieristiche, ore 10 / 17
Ingresso libero
Come arrivare
MM1 (linea rossa) fermata di Rho Fiera Milano
da Milano: autostrada A8 direzione Varese-Como, uscita fieramilano / autostrada A4 direzione Torino, uscita Pero-fieramilano
dalle autostrade A7-Genova, A1 Bologna e A4-Torino: tangenziale ovest direzione nord, uscita fieramilano / dall'autostrada A4-Venezia: uscita Pero-fieramilano / dalle autostrade A8-Varese e A9-Como: dalla barriera di Milano nord direzione A4-Venezia e uscita fieramilano.
interventi di:
Gino Di Maggio, Presidente Fondazione Mudima
Camillo Fornasieri, Consigliere Delegato Arte e Cultura Fondazione Stelline
Fiera Milano Rho, anche in prospettiva di Expo 2015, accoglie in permanenza la scultura monumentale di Maria Cristina Carlini, figura di spicco del panorama internazionale.
L’opera alta 10 metri, realizzata in acciaio corten e legno, è installata sullo specchio d’acqua di Porta Sud, l’ingresso principale del quartiere espositivo, adiacente al Centro Congressi e sede di seminari, convegni ed eventi.
La scultura dal titolo “La nuova città che sale” esprime la connessione tra tutte le persone del pianeta, unite nel raggiungimento di un unico rivoluzionario obiettivo, per un progresso in sintonia con la natura. Rappresenta una scala tortile, caratterizzata da una struttura asimmetrica, dotata di numerosi scalini che salendo si riducono di dimensione fino a raggiungere l’infinito, una sorta di passaggio tra passato, presente e futuro.
Per Philippe Daverio l’opera ha una sua centralità tribale, con un equilibrio estetico che la rende attraente. A tale proposito avvicina il lavoro di Maria Cristina Carlini a quello di Kounellis e Spagnulo e auspica una mostra dei tre artisti per Expo a testimoniare segni importanti della cultura.
“Non c’è progresso senza cultura” afferma il presidente di Fiera Milano Michele Perini. “Siamo quindi lieti di ospitare in un luogo consacrato al business, ma che vive di incontri tra le persone, quest’opera di Maria Cristina Carlini. Cultura ed economia possono e debbono rappresentare momenti di crescita, non disgiunti e tanto meno antagonisti, in una visione dell’uomo che tenga doverosamente conto di tutte le sue complessità”.
La scultura è inserita in un paesaggio architettonico estremamente contemporaneo, caratterizzato dalla presenza della Vela di Massimiliano Fuksas. Il suo emergere dall’acqua, di forte impatto visivo e simbolico, presenta un movimento verticale che evoca l’evoluzione positiva del progresso e il cambiamento auspicato per tutto il mondo nel messaggio di Expo 2015. In questo contesto innovativo la scala è metafora di ascesa, di unione e di comunicazione, verso il futuro e verso un’evoluzione dell’uomo e della società nel rispetto dell’ambiente.
Un processo che parte dall’acqua, fonte di vita e di energia, da un elemento primordiale a cui la città di Milano è strettamente legata e che dà impulso alla ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo, natura e tecnologia. Tematiche estremamente attuali, legate all’indagine sulle risorse disponibili e sull’ecosostenibilità, in linea con gli argomenti di Expo Milano 2015.
L’opera, sottolinea Camillo Fornasieri, trasmette la percezione del silenzio e del pensiero da cui prende forma il senso dell’esistenza nel quale tutti si possono riconoscere secondo il proprio sentire.
Nell’opera site specific, di Maria Cristina Carlini strettamente connessa al contesto contemporaneo, si coglie una forte eco alla tradizione e precisamente al dipinto La città che sale di Umberto Boccioni realizzato nel 1910-11. Entrambe le opere, seppur appartenenti a momenti storici molto differenti, interpretano l’inizio di due secoli caratterizzati da forti innovazioni tecnologiche, in un caso dettato dal vorticoso inizio dell’età moderna e nell’altro legato all’innovazione costante e interdisciplinare. A tale proposito Gino Di Maggio afferma il coraggio di Maria Cristina Carlini per la ricerca, per la scelta dei materiali e del titolo dato al lavoro in Fiera: la scultrice è consapevole e non si confronta, ma esprime una sua considerazione sull’opera che ha creato.
La visione avveniristica della scultura “La nuova città che sale” svela il desiderio di crescita, rinascita e ricerca di nuove energie, la volontà di dare una svolta per una nuova vita sul pianeta Terra.
CENNI BIOGRAFICI
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia a lavorare il grès a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il ferro, l’acciaio corten, il legno e la resina.
Il suo percorso artistico comprende mostre personali e collettive in numerose sedi pubbliche e private nazionali e internazionali. Le sue sculture monumentali sono presenti in permanenza in tre continenti: Europa-Italia (Roma, Milano, Pesaro, Cosenza, Reggio Calabria, Varese, Parigi, Madrid), America (Denver, Miami) e Asia (Pechino, Shanghai, Jinan, Tianjin).
Numerose pubblicazioni hanno punteggiato l’attività artistica di Maria Cristina Carlini negli anni, si ricordano le case editrici Mudima e Skira.
Hanno scritto di lei importanti critici quali: Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Flaminio Gualdoni, Yakouba Konaté, Elena Pontiggia.
Sede Fiera Milano Rho - Ingresso Porta Sud - Strada Statale 33 del Sempione 28, Rho (MI)
Orari La scultura è visitabile durante le manifestazioni fieristiche, ore 10 / 17
Ingresso libero
Come arrivare
MM1 (linea rossa) fermata di Rho Fiera Milano
da Milano: autostrada A8 direzione Varese-Como, uscita fieramilano / autostrada A4 direzione Torino, uscita Pero-fieramilano
dalle autostrade A7-Genova, A1 Bologna e A4-Torino: tangenziale ovest direzione nord, uscita fieramilano / dall'autostrada A4-Venezia: uscita Pero-fieramilano / dalle autostrade A8-Varese e A9-Como: dalla barriera di Milano nord direzione A4-Venezia e uscita fieramilano.
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